Può sembrare paradossale in un mondo in cui internet e i Social Network dilagano accorciando le distanze, ma è proprio così: la solitudine è il principale male che affligge la società di oggi.

Ed è proprio per questo morivo che i Social irrompono sempre più prepotentemente nella nostra vita. Ci danno l’illusione di non essere mai soli. Basta un click, un like o un commento per condividere esperienze e stati d’animo confrontandoci con altri.
Puoi essere un uomo o una donna in carriera. Puoi essere uno studente, un padre o una madre di famiglia. Single o impegnato. Eppure questo fantasma onnipresente che è la solitudine prima o poi tocca anche te.
Può anche essere che tu sia circondato da persone che riempiono le tue giornate, ma arriva un momento nella via in cui la solitudine – qualsiasi cosa tu faccia – ti attanaglia.
Succede. E succede quando meno te lo aspetti. Sentirsi soli ti spiazza, ti pietrifica, perchè si ha come la sensazione di essere soli al mondo e che nessuno, veramente, possa tenere a te.
Ci si sente soli quando scopri che quella persona che ti piaceva tanto, adesso sta con un’altra; ci si sente soli quando tornando a casa la sera non c’è nessuno col sorriso pronto ad accoglierti; ci si sente soli quando, nonostante stai in mezzo a così tanta gente, realizzi che senti un vuoto dentro, che non ti lascia quasi mai.

La solitudine dei nostri tempi è una solitudine dell’anima.
Si avrebbe così tanta voglia di vivere appieno, di amare sinceramente qualcuno. Realizzare di condurre una vita povera di emozioni forti ci rende tristi e consapevoli della labilità del tempo che inesorabile passa.
Si va avanti con la propria vita come degli automi, perchè le cose, prima o poi, dovevano andare così. Si compiono passi importanti non perchè ti va realmente di farli, ma perchè tutti fanno così e se così non facessi anche tu inizierebbero a pensare che hai qualcosa che non va.

E così menti.. Menti agli altri e innanzitutto a te stessa. Menti conducendo una vita all’apparenza piena e ricca, ma ogni tanto, ti sorprende una strana solitudine che col tempo impari a cacciare via.